La Fondazione
Nel 1990 Roberto Memmo, interessato da sempre all’arte antica in ogni forma di espressione, decise di costituire una Fondazione privata, di assumerne la carica di Presidente coadiuvato da tre vicepresidenti, Daniela Memmo d’Amelio, Patrizia Memmo Ruspoli e Claudio Strinati, allora Soprintendente ai Beni Culturali.
La sua passione per la bellezza e l’importanza della sua diffusione, lo portò a voler condividere con un vasto pubblico la creatività dei grandi maestri attraverso la contemplazione di opere fondamentali per la storia dell’arte. Pochi erano allora i musei attivi, ma il momento storico fu favorevole alla nascita di nuovi spazi pubblici e privati in diverse città italiane con i quali la Fondazione Memmo collaborò nel corso degli anni.
Nel 2001 diventano Presidenti della Fondazione Daniela Memmo d’Amelio e Patrizia Memmo Ruspoli e il fondatore Roberto Memmo Presidente onorario. Le mostre di alto livello culturale, promosse dalla Fondazione nel grande spazio espositivo di Palazzo Ruspoli, furono possibili grazie alla volontà dei Presidenti di co-produrle con i più importanti musei del mondo come il Getty Museum di Los Angeles, il British Museum di Londra, il Museo del Prado a Madrid, il Museum del Louvre a Parigi, la National Gallery a Londra, il Metropolitan Museum di NY, il Centre Pompidou a Parigi, la National Gallery di Washington, o il Museo Egizio del Cairo e di avvalersi della collaborazione dei più prestigiosi curatori quali Morris L. Bierbrier, Christopher White, Catherine Whistler, Sir Denis Mahon, Felipe Garin Llombart.
La prima mostra nel 1991 “Espressionismo – Da Van Gogh a Klee” è stata realizzata con la Fondazione Thyssen-Bornemisza di Lugano, —— seguita dalla mostra “Il segno del Genio: Cento disegni” provenienti dell’Ashmolean Museum di Oxford, con straordinari disegni di maestri italiani e stranieri, tra i quali Raffaello, Michelangelo, Leonardo da Vinci; —— Nel 1991 in collaborazione con il Museo Hermitage di San Pietroburgo viene allestita in Fondazione l’importante mostra del “Canova e la Collezione Farsetti”; —— Nel 1994 in collaborazione con il Getty Museum la mostra “Nefertari” con 30 opere provenienti dal British Museum, Museo del Louvre e il Museo Egizio di Torino, esposizione che, per la prima volta, permise ai visitatori di ammirare la tomba della regina egiziana con la realtà virtuale; —— Nel 1995 la grande esposizione di “Alessandro Magno: Storia e Mito” in collaborazione con il Ministero Ellenico della Cultura; —— Nel 1996 la mostra “l’Altare di Pergamo – Il Fregio di Telefo” grazie al Antikensammlung Staatliche zu Berlin, The Metropolitan Museum of Art, New York e Fine Arts Museums of San Francisco; —— Nel 1997 l’importante mostra “Fayum – Misteriosi volti dall’Egitto” in collaborazione con il British Museum; —— Nel 1998 “Alla scoperta del Barocco Italiano – Collezione Sir Denis Mahon” in collaborazione con la National Gallery di Londra; —— Nel 1999 “ I Bagliori del Medioevo Arte romanica e gotica” provenienti dal prestigioso Museo d’Arte della Catalogna; —— Nel 2000 la mostra “Cleopatra” in collaborazione con il British Museum, mostra che successivamente è andata al British Museum e al The Field Museum of Chicago; ——Nel 2001 la mostra “Velazquez – Il suo terzo viaggio in Italia” in collaborazione con il Museo del Prado e resa possibile dal sostegno della Casa Reale Spagnola ed in particolare da S.A.R. Juan Carlos I il Re di Spagna; —— Nel 2002 la mostra “Il Trionfo del Colore – Collezione Thyssen Bornemisza”; —— Nel 2003 “Cristina di Svezia – Le Collezioni Reali” in collaborazione con il Museo Nazionale di Stoccolma; —— Nel 2004 “I Tesori degli Aztechi” in collaborazione con il Museo Antropologico di Città del Messico e i Musei del sito Templo Mayor; —— Nel 2005 la mostra “Fasto Principesco – La corte di Dresda”; —— Nel 2005 la mostra “Idea per un Museo” in collaborazione con il Principato di Monaco, il progetto del Museo è stato voluto da S.A.S il Principe Ranieri III di Monaco e avviato nell’ottobre 2003; —— Nel 2006 la mostra “Paul Klee – La Collezione Berggruen” con la Fondazione Botin; —— Nel 2007 “Da Cranach e Monet – Capolavori della Collezione Pérez Simòn”; —— Nel 2008 la mostra “Jean-Michel Basquiat – Fantasmi da scacciare” in collaborazione con la Fondazione Botin ; —— Nel 2009 la grande mostra “Gli anni di Grace Kelly – Principessa di Monaco” curata da Frédéric Mitterrand Ministro della Cultura Francese e in collaborazione con il Grimaldi Forum di Monaco; da non dimenticare la lungimiranza del suo Fondatore Roberto Memmo di aver portato in Italia per la prima volta la mostra di Lucian Freud.
Dato importante da ricordare è la grande affluenza di pubblico avuta da queste mostre, cosa inusuale fino ad allora.
L’esposizione Nefertari – Luce d’Egitto nel 1994 fu visitata da 500.000 persone, la mostra con il più alto numero di presenze in Italia e la settima nel mondo. In meno di venti anni le mostre della Fondazione Memmo furono visitate da oltre 3 milioni di visitatori.
Agli inizi degli anni Duemila, Roberto Memmo decise di aprire una sede della Fondazione anche a Lecce. Da segnalare la grande mostra proveniente dalla Galleria Borghese “Immagini degli Dei”. Si ricorda inoltre il restauro del Teatro Romano, che ritornò così fruibile ai visitatori.
Nel 2012 la Fondazione Memmo presenta un nuovo programma espositivo interamente dedicato al panorama artistico contemporaneo. L’obiettivo è quello di contribuire allo sviluppo di un tessuto culturale territoriale in una visione globale, connettendosi a realtà internazionali e promuovendo l’interazione fra gli artisti e la città di Roma, i suoi luoghi, le sue storie, le sue eccellenze nell’ambito delle tecniche artistiche e della tradizione artigianale.
La Fondazione Memmo attraverso questa nuova mission, desidera promuovere il presente per contribuire allo sviluppo del nostro futuro. Strumenti per raggiungere tale scopo saranno l’organizzazione e la produzione di mostre, performance, residenze, talk, convegni, laboratori didattici e pubblicazioni.
Il nuovo corso è stato avviato nel novembre 2012 con la mostra personale di Sara VanDerBeek, nel 2013 la fondazione ha ospitato l’artista Sterling Ruby con la mostra CHRON II, nel 2014 è stata la volta di Shannon Ebner con Auto Body Collision. Nel 2015 è stata presentata la mostra collettiva Conversation Piece, a cura di Marcello Smarrelli, cui sono seguite altre edizioni organizzate a cadenza annuale, con l’intento di fare il punto della situazione sulle presenze artistiche a Roma (in particolare coinvolgendo gli artisti ospiti presso le accademie e gli istituti di cultura straniera attivi nella Capitale). Nel 2016 è stata la volta di Monday, mostra di Camille Henrot, a cura di Cloè Perrone; nel 2017 si è tenuta la personale di Giuseppe Gabellone, a cura di Francesco Stocchi, il quale ha successivamente curato anche _Ruine e _ KOVO (2018), mostre dell’artista tedesca Kerstin Brätsch e del duo KAYA (formato dalla stessa Brätsch e da Debo Eilers), Romance, di Latifa Echakhch (2019), spirits and gestures, di Oscar Murillo (2021), Quasi di Amalia Pica (2022). Nel 2023 è stata inaugurata Dreaming the End, la prima mostra personale in Italia di Sin Wai Kin, a cura di Alessio Antoniolli.