L’Altare di Pergamo: il Fregio di Telefo
05 Ottobre 1996 – 15 Gennaio 1997
Roma – Palazzo Ruspoli (80.690 Visitatori)
Grazie a:
Antikensammlung Staaliche zu Berlin – Preussischer Kulturbesitz
The Metropolitan Museum of Art, New York
Fine Arts Museums of San Francisco
Oggetti esposti in mostra:
12 lastre con gli altorilievi dal Fregio di Telefo statue e frammenti figurati dal Fregio di Telefo;
frammenti figurati della Gigantomachia; frammenti architettonici dell’Altare;
iscrizione votiva dell’altare; monete; il gruppo del Prometeo; modellino in scala 1:20 del Grande Altare.
Catalogo – Leonardo Arte
La mostra “L’Altare di Pergamo: il Fregio di Telefo” presenta per la prima volta in Italia le sculture in marmo del II secolo a.C. provenienti Grande Altare di Pergamo, considerato il monumento più spettacolare del mondo ellenistico.
Un evento eccezionale per la sua unicità e per l’enorme valore artistico e storico dei materiali esposti. I rilievi esposti fanno parte del monumentale Fregio che racconta la storia del mitico eroe Telefo, leggendario capostipite della dinastia degli Attalidi, i sovrani che regnarono su Pergamo nel periodo ellenistico.
Dopo il primo ritrovamento dei resti dell’Altare, avvenuto nel 1886, gli scavi archeologici tedeschi nella città di Pergamo in Asia Minore (sulla costa nord-ovest dell’attuale Turchia), iniziati regolarmente nel 1878, sono proseguiti, salvo brevi interruzioni, fino ad oggi e ancora continuato.
Tutti i rilievi e le parti architettoniche dell’Altare furono trasportati a Berlino dove furono parzialmente ricomposti nel 1901. L’Altare ricostruito fu esposto dal 1930 nel nuovo “Pergamon Museum” a Berlino, situato nella zona Est della città e quindi difficilmente visitabili.
Due anni fa, i 51 rilievi del Fregio di Telefo sono stati nuovamente staccati, studiati, puliti e restaurati con le tecniche più moderne che hanno restituito ai marmi il loro originario splendore.
I prestigiosi musei “The Metropolitan Museum of Art” e “Fine Arts Museums of San Francisco” hanno contribuito al restauro e, prima che i rilievi del Fregio di Telefo siano definitivamente ricollocati al loro posto nel Museo di Berlino, hanno ottenuto di poter presentare al Pubblico, in una mostra itinerante, i 12 rilievi tra i più belli e spettacolari del fregio di Telefo.
La mostra dopo le tappe dei mesi scorsi a New York e a San Francisco, è a Roma, ospitata dalla Fondazione Memmo a Palazzo Ruspoli, per soli 3 mesi, prima del definitivo rientro in Germania.
La “tappa” romana, unica in Italia ed improrogabile, è stata resa possibile grazie alla cortese disponibilità dello Antikensammlung Staaliche zu Berlin – Preussischer Kulturbesitz, che ha ritardato il ritorno in Germania e la programmata ricollocazione dei rilievi di Telefo nel Museo, alla disponibilità del “The Metropolitan Museum of Art” e del “Fine Arts Museums of San Francisco”, ideatori della mostra, e alla fondamentale collaborazione della Soprintendenza ai Beni Culturali del Comune di Roma.
Tutti i materiali archeologici esposti sono stati scavati a Pergamo e sono datati al II secolo a.C. ; oltre i rilievi del Telefo vi sono anche frammenti del Fregio della Gigantomachia e frammenti architettonici dell’Altare.
Una rara raccolta di monete con le effigi dei re attalidi illustra, accanto ai ritratti in marmo del re Attalo I, la sala dedicata ad una delle più importanti dinastie dell’età ellenistica.
Il nuovo modellino del Grande Altare in scala 1:20, fedele in ogni più piccolo dettaglio, raccoglie i risultati dei recentissimi studi e presenta quindi notevoli novità e interpretazioni circa la forma dell’Altare e la disposizione di alcune lastre dei fregi.
Pergamo, la città più importante, insieme con Alessandria d’Egitto della civiltà ellenistica e poi capitale della provincia romana d’Asia, si trovava sulla costa nord-occidentale dell’Asia Minore, attuale Turchia.
A Pergamo, che si rese indipendente dopo la morte improvvisa di Alessandro Magno nel 323 a.C., Attalo I si proclamò re dando inizio alla dinastia degli Attalidi, una delle più importanti del periodo ellenistico. La città conobbe così tre secoli di grande prosperità economica che favorì un incredibile fioritura artistica e culturale. I re attalidi, come i Tolomei ad Alessandria e i Seleucidi ad Antiochia, con la loro attività edilizia trasformarono Pergamo in una delle più grandiose e splendide città del mondo ellenistico.
Fu centro di una grande produzione artistica ed è l’unica città dove sia possibile avere un quadro completo, senza soluzione di continuità, dell’arte ellenistica. L’architettura di questa città, le sue sculture, la sua scuola artistica hanno formato la nostra idea dell’arte greca tarda.
Pergamo fu famosa in tutto il mondo antico anche per la straordinaria biblioteca di oltre 20.000 volumi e per il centro di ricerche mediche e l’ospedale. Dopo la morte dell’ultimo re Attalo III, il regno fu annesso alla repubblica romana nel 129 a.C. e Roma scelse Pergamo come capitale della Provincia d’Asia. Con l’avvento del cristianesimo, Pergamo divenne una delle prime comunità cristiane. Infatti la Chiesa di Pergamo, nominata nell’Apocalisse, e uno dei sette centri dove i Cristiani gettarono le basi dell’organizzazione ecclesiastica.
Il Grande Altare
Il grande Altare, una delle 7 meraviglie del mondo, fu il più imponente e spettacolare monumento di Pergamo e forse dell’intero mondo ellenistico.
E’ certo che il Grande Altare fu realizzato dai re attalidi per celebrare la vittoria sui Galati e come ringraziamento per aver esteso Pergamo su gran parte dell’Asia Minore occidentale.
Attraverso le narrazioni dei due Fregi sono esaltati e glorificati così anche i re attalidi che si presentano come custodi dell’eredità greca.
L’Altare sorgeva a metà collina, sulla salita verso l’Acropoli. Le sue dimensioni erano 36 metri per 34 metri. Posto su un alto basamento ornato su tre lati da uno splendido e lunghissimo fregio ad altorilievo (120 metri di lunghezza e 23 metri di altezza), raffigurante una Gigantomachia (lotta tra gli dei dell’Olimpo e i Giganti per la conquista del cielo) era costituito da un grande recinto colonnato aperto verso ovest cui si accedeva da un imponente scalinata e da due portici laterali.
La Gigantomachia era il fregio più grande, un altro più piccolo ma di eguale bellezza decorava il muro perimetrale interno del colonnato superiore e rappresentava gli episodi della vita di Telefo, figlio di Eracle e mitico fondatore di Pergamo.