Il trionfo del colore _ collezione Carmen Thyssen Bornemisza
24 Marzo 2002 / 23 Giugno 2002
A cura di Tomàs Llorens
Roma – Palazzo Ruspoli (150.471 Visitatori)
Catalogo Electa
A distanza di dieci anni dall’esposizione che la Fondazione Memmo ha dedicato ai capolavori espressionisti della Collezione del Barone Thyssen-Bornemisza, torna nel 2002 un’altra importante mostra di opere provenienti da quella che viene considerata la più prestigiosa tra le collezioni private del mondo. Una raccolta, quella di Carmen Thyssen-Bornemisza, la cui continua evoluzione ha permesso di aggiungere al nucleo originario le opere dei più grandi artisti del Novecento.
Attraverso circa sessanta straordinari dipinti, si può ripercorrere la strada individuata dagli artisti verso la modernità. Il curatore ha costruito un percorso espositivo impostato sulla trasformazione della nozione di gusto, una nuova categoria estetica fondata sull’esperienza soggettiva dell’arte che ispira non solo la storia della creazione ma anche quella del collezionismo moderno.
Il percorso prende il via nella decade centrale dell’Ottocento con il diffondersi del gusto per il pittoresco, sia il pittoresco sociale, presente nella mostra con i neogoyeschi spagnoli (Lucas Velázquez, Fortuny e Zuloaga, ma c’e anche, come precedente, un quadro del Goya), sia il pittoresco naturale, rappresentato dalla pittura americana di paesaggio, tanto pertinente per il nostro argomento quanto sconosciuta in Europa. Il tema della natura, vista e sentita nella pittura francese sotto l’aspetto del rurale, é il leit-motiv della tappa successiva di questo percorso, dove spiccano artisti come Corot, Daubigny o il giovane Van Gogh. Tale pittura, di ispirazione naturalista, impostata sul ruolo espressivo della luce e del colore, costituisce il precedente immediato dell’Impressionismo, vicenda centrale nella genesi dell’arte moderna. Nella mostra sono presenti dipinti di Monet, Pissarro, Renoir, Boudin e Guillaumin. Il percorso espositivo, attento anche alla diffusione dell’Impressionismo, segue il filo della progressiva autonomia della luce e del colore nelle diverse manifestazioni della situazione postimpressionista. L’importanza di Gauguin, nodo centrale di questo plurale e ricchissimo periodo, viene sottolineata da quattro dipinti. I pittori fauve ed espressionisti, eredi del postimpressionismo, liberandosi dalle funzioni descrittive della pittura, rivelano gli stati d’animo, esprimono il mondo interno dell’artista, i suoi sentimenti e pulsioni.
L’astrattismo di Delaunay e di Kandinsky attua la definitiva liberazione dell’arte dai compiti tanto descrittivi quanto formali; con la disintegrazione della sua dimensione iconica la pittura diventa trionfo del colore. L’esposizione romana della mostra “Il trionfo del colore. Collezione Carmen Thyssen-Bornemisza” è resa possibile dall’impegno di Enel, che partecipa alla sua realizzazione nell’ambito del programma culturale dell’azienda volto a valorizzare e a promuovere diverse forme di espressione artistica, sia attraverso l’organizzazione di mostre, letture, concerti sia attraverso l’illuminazione artistica di alcuni dei più importanti monumenti nazionali quali la Necropoli Vaticana e Palazzo Altemps a Roma, la Basilica di San Marco a Venezia, la “zona dei teatri” a Pompei.