Dialogo immaginario tra Salvator Rosa e Gaspard Dughet
David Schutter
24 marzo 2016
Nell’ambito della mostra Conversation Piece | Part 2 presso la Fondazione Memmo e a cura di Marcello Smarrelli, l’artista David Schutter (Stati Uniti, 1974) accompagnerà un piccolo gruppo di persone in una particolare visita guidata della Galleria Nazionale D’Arte Antica di Palazzo Corsini a Roma che si terrà il 24 marzo alle ore 16.00. La visita sarà introdotta da Michele Di Monte, storico dell’arte e Direttore del Servizio Educativo di Palazzo Barberini e Galleria Corsini.
La ricerca di Schutter ha una matrice storica molto caratterizzante, concentrata a volte su episodi minori della storia dell’arte che l’artista rintraccia e ricostruisce con la minuzia di un investigatore. La sua attenzione è stata catturata da una serie di dipinti di Salvator Rosa e Gaspard Dughet, ispirati alla grande pittura di Poussin, conservati a Palazzo Corsini, luogo frequentato e vissuto dall’artista per molte settimane. Nel suo atelier all’American Academy, Schutter ha rielaborato questi soggetti di partenza in scala 1:1, con materiali simili agli originali e senza alcuna immagine di supporto, producendo oggetti di studio che sono allo stesso tempo familiari e stranianti. La sua ricerca non è tanto un omaggio alla tradizione pittorica del passato, quanto una chiave di lettura per la comprensione delle tante domande che la pittura ha posto con il suo evolversi nella storia. I suoi studi analizzano la capacità umana di rielaborare il passato, di rileggere le antiche categorie con lo scopo di creare una nuova esperienza.
“Rosa e Dughet – spiega David Shutter – soffrono di alcune mitologie archetipizzate: Rosa rappresenterebbe il passionale, indisciplinato e dionisiaco sud rispetto al fresco, regolato, apollineo nord, governato dal neoclassicismo e dal razionalismo francese. È una sfortunata opposizione di cui possiamo osservare ancora oggi le implicazioni economiche che coinvolgono nord e sud del mondo su scala globale. Rosa non era Bernini, che pure era emigrato da Napoli, ma poteva contare su generose commissioni e fu accolto e adottato da Roma per la sua bravura. Dughet non era Poussin, sebbene avesse studiato sotto di lui, fosse suo cognato e firmasse i suoi dipinti come “Gaspard Poussin”. Certamente non ebbe l’indipendenza che raggiunse Poussin grazie alle importanti e numerose commissioni private. Rosa e Dughet hanno rischiato nel libero mercato, hanno preso in prestito l’uno dall’altro forme e motivi, anche se non erano avversari, c’era tra loro una reciproca quieta indifferenza. Lo scorso anno ricorreva il loro 400esimo anniversario. Penso a questi due pittori di Palazzo Corsini come fossero in stretta relazione e invece di posizionarli nella storica tensione tra nord e sud, in questa mostra piego i poli di ogni lato della loro ricerca, in modo che ogni artista si relazioni con la ricerca dell’altro in modo trasversale”.
Informazioni
Ingresso gratuito. Prenotazione obbligatoria
fondazionememmo@gmail.com
In collaborazione con:
MiBACT
AMERICAN ACADEMY IN ROME