Conversation Piece | Part V
Non v’è più bellezza, se non nella lotta
Rebecca Digne, Invernomuto, Julian Rosefeldt, Marinella Senatore
Giunto alla sua quinta edizione il progetto Conversation Piece, a cura di Marcello Smarrelli, prosegue la sua mission di offrire una panoramica, naturalmente sintetica e non esaustiva, degli artisti italiani e stranieri che risiedono nella capitale per un certo periodo, perché residenti in una delle varie accademie internazionali, o impegnati in progetti con altre istituzioni, ma anche per per ragioni puramente personali.
Il sottotitolo della mostra, Non v’è più bellezza, se non nella lotta, è mutuato direttamente da un passaggio del Manifesto del Futurismo, pubblicato da Filippo Tommaso Marinetti nel 1909: una traccia che allude al lavoro dell’artista come presa di posizione politica e intellettuale, rivendicazione di un’autonomia e libertà che tocca anche la sfera civile, ma anche come manifestazione del sé e dell’interiorità, legata a una dimensione più intima.
Le opere in mostra saranno, sotto vari aspetti e in diverse accezioni, “manifesti” di poetiche e pratiche eterogenee, con i quali gli artisti entreranno in dialogo tra loro, con gli spazi della Fondazione Memmo e con Roma, città da sempre paradigma della ricerca artistica, luogo privilegiato per la produzione di opere d’arte, essa stessa manifesto vivente e oggetto di numerose teorie trasversali agli stili, alle epoche e al gusto.